Non c’era posto per loro”. Dice il vangelo della Notte di Betlemme.
È una espressione che non dobbiamo più permetterci.
Ci deve pur essere un posto per i profughi al confine tra Bielorussia e Polonia.
Ci deve essere un posto per le famiglie afghane in fuga.
Ci deve essere un posto per i migranti costretti a seppellire la vita nel nostro .
Ci deve essere un posto
per ogni umanità ferita,
inchiodata ai muri di separazione ed esclusione o crocifissa sui fili spinati
e messa in ginocchio dai poteri.
Ci deve essere un posto
per le troppe donne violate,
per le relazioni storte
e i legami compromessi,
per chi ha perso il posto di lavoro
e per chi non riesce
a sognare un futuro.
Se non c’è posto per loro, non c’è nemmeno per Dio.
Ci deve essere un posto anche per le nostre speranze,
i grandi sogni di fraternità, le azioni di giustizia.
Il Dio di Natale non è un Dio comodo.
È così terribilmente compromesso con l’umano da farci commuovere.
Saremo sorpresi e scoppieremo in lacrime di gioia.
Noi lo crediamo presente e vivo nella carne dolente e scartata
di tante donne e uomini in cerca di riscatto.
Non vogliamo dimenticarci di questo scandaloso <presepe>.
Che il Dio bambino lavi i nostri occhi,
doni un cuore per amare e larghe braccia per ospitare.
E poi piedi per incontrare e un grembo capace di generare
e mettere al mondo nuovo umanità.
È da Gesù di Nazareth, figlio dell’Uomo e degli uomini, fratello universale,
che noi sapremo come diventare umani.
Buon Natale 2021 e serene festività
Testo di Don Massimo Maffioletti (Parroco di Longuelo-BG) , Illustrazione di Francesca Capellini per il mensile Longuelo Comunità