Carta di Sasso Marconi

Documento programmatico e valoriale del Coordinamento Italiano
Case Alloggio per Persone con HIV/AIDS – CICA ETS
(aggiornamento 2024)

30 anni fa, nel novembre 1994, alcune delle Case Alloggio per persone con AIDS, tra le poche allora aperte in Italia, si ritrovarono a Sasso Marconi (BO) per definire le basi di quello che sarebbe diventato alcuni anni dopo il Coordinamento Italiano Case Alloggio per persone con HIV/AIDS (CICA). Dal loro confronto nacque una dichiarazione di intenti che fu chiamata “Carta di Sasso Marconi” e che rappresenta il documento fondativo e di riferimento tanto del nostro Coordinamento che delle singole Case Alloggio che ne fanno parte.
In questi 30 anni il mondo è completamente cambiato e anche l’infezione da HIV, da infezione mortale quale era allora, è diventata un’infezione cronica con cui si può convivere: le Case Alloggio si sono dovute adeguare a questa cronicizzazione, passando da luoghi in cui accogliere le persone per accompagnarle a morire dignitosamente a spazi e tempi in cui affiancarle nel loro ripartire a vivere, nei limiti del possibile e facendo i conti con l’impatto delle comorbidità, dell’invecchiamento e delle fragilità personali e sociali. Alla luce dei profondi cambiamenti avvenuti, è nata da alcuni anni nel CICA la volontà di aggiornare la Carta di Sasso Marconi al nuovo contesto e ai nuovi bisogni di accoglienza, che in alcune Regioni hanno già superato la specificità rappresentata dall’infezione da HIV: il confronto iniziato nel Seminario Nazionale di Firenze del 2022 e ampliato nel Seminario Nazionale di Pescara del maggio 2024 ha portato alla revisione attuale, che è stata approvata nell’Assemblea straordinaria del CICA del 14 novembre 2024.
In questi primi decenni, le Case Alloggio per persone con HIV/AIDS si sono configurate come residenze collettive ad elevata integrazione socio/sanitaria per l’assistenza in fase estensiva, di lungoassistenza e diurna di persone con HIV/AIDS prevedendo la presa in carico globale della persona e assicurando, nell’ambito di una continuità assistenziale, anche funzioni educative oltre che di trattamento domiciliare.
Resta attuale e centrale la validità del modello di accoglienza basato sull’idea di casa a dimensione familiare.

A) Il nostro modello di Casa Alloggio si caratterizza per:

1. un’accoglienza abitativa in stile familiare rivolta a persone con HIV e con altre patologie croniche o neoplasie che non dispongono di una casa o di un nucleo di riferimento in grado di sostenerle, anche temporaneamente
2. la centralità del prendersi cura delle persone in termini complessivi, non solo sanitari, avendo come obiettivo la costruzione di un percorso insieme all’ospite, compatibile con il variare del suo stato di salute
3. la consapevolezza e l’auspicio che l’ospitalità nella Casa Alloggio possa rappresentare un periodo di assestamento psicofisico della persona per consentirle in seguito e quando possibile un diverso progetto di vita
4. la condivisione di un’esperienza comunitaria che favorisca sia l’autodeterminazione che la partecipazione individuale e collettiva all’affermazione dei diritti fondamentali delle persone accolte
5. l’impegno a garantire uno stile di vita rispettoso della dignità degli ospiti, per cui la Casa Alloggio deve accogliere un numero contenuto di persone, in modo da consentire una buona qualità delle relazioni e della presa in carico.

B) Le nostre Case Alloggio si impegnano a:
1. non selezionare le ospitalità in base all’identità di genere o all’orientamento sessuale, nonché a differenze sociali, culturali, etniche o religiose
2. prestare particolare attenzione alle persone più fragili e vulnerabili, anche in un’ottica di riduzione del danno, contribuendo al miglioramento della loro qualità di vita
3. offrire percorsi globali di cura della persona in collegamento funzionale con le strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali di riferimento
4. garantire occasioni di confronto e collaborazione con la rete familiare ed affettiva/relazionale degli ospiti e con la comunità locale, in modo da favorire l’integrazione tra i diversi momenti di vita della persona accolta e tra la struttura e il territorio di appartenenza
5. mantenere un’identità delle Case come uno spazio aperto alla solidarietà e alla testimonianza di impegno etico, sociale e culturale
6. promuovere i diritti di cittadinanza, sviluppare azioni di prevenzione e promozione, contrastare stigma e pregiudizi
7. garantire il lavoro d’équipe favorendo la supervisione, la formazione, il confronto e il monitoraggio costante delle attività, e offrendo anche spazi di confronto tra ospiti, operatori e volontari
8. valorizzare i diversi contributi del volontariato, associato e non, in stretta collaborazione con i Servizi Pubblici
9. favorire l’adozione di tutte le misure alternative alla carcerazione, previste dalla legge, per garantire il diritto alla salute.

C) Il Coordinamento Nazionale delle Case Alloggio ha l’obiettivo di:

1. garantire collaborazione e supporto alle singole Case per la realizzazione degli impegni sopra indicati
2. sperimentare e promuovere nuove forme di accoglienza e di inclusione sociale, per sostenere il percorso di autonomia e di responsabilità delle persone accolte
3. favorire le occasioni di confronto, condivisione di esperienze e scambio di buone prassi operative
4. valorizzare il contributo attivo delle persone accolte anche ai fini di un miglioramento dei modelli assistenziali
5. supportare e migliorare le competenze e le professionalità degli/delle operatori/operatrici, anche per ridurre i rischi di burn-out
6. analizzare le problematiche comuni e individuare le strategie più adeguate al miglioramento delle politiche sanitarie, socio-sanitarie e sociali
7. divenire un luogo di riferimento per il confronto e la consultazione fra Enti e Istituzioni per la ideazione e la realizzazione di politiche di indirizzo e programmazione che riguardano le persone fragili di cui ci prendiamo cura
8. promuovere consapevolezza e conseguenti politiche e azioni, sviluppando relazioni in rete fra Enti e associazioni nazionali, europee e internazionali, per il riconoscimento e la tutela dei diritti delle persone fragili di cui ci occupiamo.